DIFFERENZA FRA CADUTA E DIRADAMENTO DEI CAPELLI
Saper riconoscere qual è la differenza tra caduta e diradamento è il primo passo necessario per prevenire la calvizie.
Infatti spesso questi due termini vengono utilizzati come sinonimi per descrivere la stessa situazione, ma la differenza che intercorre fra loro è sostanziale.
Per caduta intendiamo il distacco del capello dal nostro cuoio capelluto. Il capello quindi si separa dal follicolo (che è l’organo che lo produce), e cade.
La caduta è tendenzialmente temporanea, come ad esempio quella stagionale (in primavera o in autunno) ed è un fenomeno che coinvolge indistintamente sia gli uomini che le donne.
Il diradamento invece è un assottigliamento progressivo del capello, i capelli non soltanto cadono dalla nostra testa, ma si assottigliano progressivamente lasciando delle zone di cuoio capelluto scoperte. Il tutto però non avviene in un arco di tempo circoscritto come succede per la caduta, ma in un arco di tempo anche abbastanza lungo.
IL DIRADAMENTO MASCHILE È CERTAMENTE PIÙ DIFFUSO E CONOSCIUTO RISPETTO QUELLO FEMMINILE.
Nell’uomo si manifesta inizialmente interessando la parte frontale della testa, rendendo via via più evidente quella che chiamiamo “stempiatura”, ossia l’arretramento della linea dell’attaccatura dei capelli e uno sfoltimento dei capelli nella zona temporale.
Successivamente, se entra in gioco anche la componente genetica ed ereditaria, la zona colpita dal diradamento si allarga progressivamente andando a interessare anche la parte apicale della testa. A differenza della condizione di caduta, il diradamento si manifesta in un arco di tempo variabile da soggetto a soggetto.
Ricordiamoci però, che se preso in tempo questo problema può essere gestito, la vita dei nostri capelli può essere allungata, così come può essere allungato il periodo in cui i nostri capelli permangono sulla nostra testa, in maniera tale che i processi che portano al diradamento vengano quanto più possibile neutralizzati.
Dobbiamo necessariamente considerare che più si aspetta, e meno possibilità ci sono per i nostri capelli di “rimanere in vita”.